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L'erosione delle ricchezze e la nuova adattabilità.

in foto: Modello di Tiny House, una casa piccola ma completa di tutto.

Far fronte al nuovo che avanza, al futuro, per quello che posso vedere io, non significa guadagnare tanto. Guadagnare tanto, che prima era spesso associato al lavorare tanto, è stato rimpiazzato dal lavorare tanto per prendere sempre meno. Il ricatto che tiene ben saldo questo meccanismo è quello del "sono già fortunato ad averlo questo lavoro". Già, perché oggi il lavoro non é un diritto, ma un privilegio. E non importa che tua abbia studiato o no, sempre di privilegio si tratta.


Per questo sostengo che il futuro non può essere caratterizzato dalla missione di guadagnare sempre di più, che però non deve essere confuso con il dovere al tentare di realizzarsi, o ad impegnarsi in progetti di grande portata e finanche di improbabile successo.

La vera sfida delle generazioni future, e ovviamente anche di quelle presenti, sarà quella di trovare un nuovo bilanciamento, una nuova armonia. Lavoro, casa e famiglia, dovranno essere rimessi in discussione.

La nostra società attraversa, a mio giudizio, un momento di forte crisi identitaria e di una conseguente mancata spinta propulsiva verso il futuro, proprio perché stiamo ancora vivendo e pensando sulla base di valori ereditati con una mentalità ormai obsoleta, come fossimo fermi negli anni 90'.


Oggi la priorità di un mio coetaneo (ventenni) è quella di acquistare un'auto nuova. La classica macchina cliché di merda, dotata possibilmente di cerchi e di cromature da tamarri. La stessa che magari i nostri genitori si sono potuti permettere dopo 10 anni di lavoro. Ovviamente il tutto viene fatto indebitandosi, per pagare una macchina che non farà altro che perdere valore nel tempo. La macchina come simbolo di rivendicazione sociale.

Macchine, vestiti, telefoni, tutte cose indispensabili ed infinitamente utili certo, non dico il contrario. Il fatto però è che bisognerebbe comprendere che certi beni, oltre ad una certa cifra, sono beni di lusso, e che probabilmente, anche se non ci piacerà come la macchina nuova di stringa, una macchina usata, senza pretese, magari piccola, che consumi poco, farà più al caso nostro. E così il telefono. Quanti i miei coetanei con telefoni da 800 Euro in tasca, quanti. E a che cazzo serve? A vedere meglio un mondo finto, fatto di immagini e di colori anemici. Un mondo così ben rappresentato e idealizzato da farti passar la voglia di uscire dalla porta e scoprirlo. Un mondo storto, fatto di attimi di finzione immortalati in sorrisi depressi, in sproloqui tatuati su pagine di carta trasparente, che acquistano colore e valore solo in base al numero di stronzi che vi cliccano sopra. Un mondo di esperti litigiosi, saccenti violenti, convinti che dare del coglione a qualcuno su Facebook non sia reale (principio di dissociazione).


No signori, il futuro è di chi non ha paura di ficcare le mani nella merda. Il futuro è di chi si ferma a pensare, rimettendo in discussione ogni fottuto valore acquisito, rivalutandone il senso e la direzione. E lo dico duramente, perché sarà una guerra. Chi ci proverà verrà tacciato di follia, isteria e verrà trattato con scetticismo, come fosse un sognatore utopico, neanche troppo simpatico.


Lavoro, casa e famiglia si devono ridimensionare, si devono ripensare. E per fare questo bisogna partire da un concetto molto profondo di conoscenza interiore di sé stessi. Capire chi siamo, cosa vogliamo davvero. Cosa ci attrae, cosa ci rende felici. Il potere della conoscenza è questo, che è diverso dal "sapere tante cose". E lavorare come dei dannati per mantenere uno stile di vita oltre i propri limiti, ma che rispecchi i canoni socialmente condivisi, sperando nel futuro ma vivendo il presente senza alcun disegno, immersi in attimi di cristallizzata euforia (che non è la serenità) è la cosa più distante possibile dal conoscere sé stessi. Un conoscere sé se stessi che va oltre il "mi piace il rosso e la pasta al pesto". Sto parlando di ritrovare e riconoscere quella parte arcaica, indissolubilmente legata alla terra, alla natura, al ciclo della vita. Quella conoscenza anche oscura dei propri limiti e della morte, che rende tutto così magicamente finito ed essenziale. La riscoperta delle arti fondamentali, così le chiamo io, quali; Agricoltura, Falegnameria, Letteratura, Economia domestica (che i nostri nonni conoscono bene). Sto parlando di riscoprire la gioia di vivere con i piedi a terra, letteralmente, perché é ciò per cui siamo stati creati.


Ma attualmente vivere completamente distaccati da noi stessi, in totale disarmonia, come strumenti scordati, ci è ancora permesso. Si, perché stiamo ancora godendo di tutte le ricchezze accumulate dai nostri nonni/genitori nei tempi in cui il lavoro da noi oggi svolto produceva un potere d'acquisto sufficiente a permettersi quello che per noi oggi è fortemente improbabile. Ovvero una casa di proprietà, dei risparmi, dei piani per il futuro ecc..

Ovviamente noi ancora non stiamo vedendo il problema per quello che già è, proprio in virtù di queste ricchezze accumulate. Ma noi, signori miei, noi giovani, queste "ricchezze", le stiamo erodendo tutte. Da qui alle prossime generazioni, di generazione in generazione, le fotteremo tutte. E poi? Chi ci sarà a fare da garante per la nostra nuova costosissima auto semi sportiva? E per la casa? Chi metterà la caparra per l'acquisto della casa o per l'anticipo del nostro appartamento?

Ci svenderemo tutto, perché tenteremo in tutti i modi di portare avanti uno stile di vita insostenibile, dando la colpa ai governi che si susseguiranno, che non faranno altro che peggiorare di era in era le condizioni di vivibilità di questo mondo, con una forbice fra ricchi e poveri sempre più ampia.


La soluzione esiste, e si chiama "ridimensionamento", e passa solo attraverso il pensiero divergente, errante, fuori dalle righe. E' facile, basta pensare ad una cosa comune e poi subito il suo opposto, concentrarsi su di esso e costruirci sopra una struttura di ipotesi. Vagliarla una ad una, ponendosi domande e dandosi risposte sulla base di ragionevoli dubbi. Infine consolidarle, dando origine ad un pensiero divergente, che troverà magicamente ragione d'esistere quando potrà finalmente "stare su di sé".


Ecco perché, nell'immagine da me scelta, troviamo una Tiny House, o casa piccola. Questo è il futuro dei dignitosamente poveri, delle persone normali. Non le grandi case, spazi ampi composti da metrature cubiche letteralmente vuote, inutili, utili solo a difendersi all'interno delle stesse, per stare il più lontano possibile gli uni dagli altri, a causa della nostra attuale (ereditata) incapacità di stare insieme in armonia. Vale lo stesso anche per i piccoli appartamenti, infognati in soluzioni abitative sgradevoli a costi esuberanti.


Le Tiny House sono case piccole, che possono variare da metrature di 15Mq2 fino ai 40. Case il cui concetto madre è uno solo: Sfruttare in modo intelligente e pratico ogni spazio possibile, creando un ambiente confortevole e sostenibile di grande piacevolezza anche estetica. Sono case che si prefiggono l'obbiettivo di essere autosufficienti, tramite l'utilizzo di pannelli solari e di sistemi innovativi di accumulo (e in alcuni casi) di smaltimento delle acque (sia grigie che nere). Prendono in sostanza ispirazione dal mondo della nautica e dei veicoli da ricreazione, quali camper e roulotte, maestri e leader nel rendere agibili, confortevoli e autosufficienti spazzi contenuti.


E' ovvio, è richiesto un drastico cambio di stile di vita (ridimensionamento). Vedete allora che il concetto di famiglia si modifica bruscamente, proprio in seguito al concetto di casa. E questo perché? Bhe, perché è dall'alba dei tempi che l'uomo costruisce ripari, esattamente come gli animali in natura. E in funzione di questi ripari sviluppa o meno la propria famiglia, almeno, per gli esseri umani dotati di intelletto dovrebbe funzionare così.

E' ovvio che non potrò avere 4 figli se abito in una casa di 20mq2. Com'è altrettanto ovvio che se ho optato per una soluzione abitativa simile, che mi consente di vivere con dignità ma comunque in spazi ridotti, vuole dire che non potevo permettermi una casa più grande, con più conseguenti bocche da sfamare. Vale a dire, vivere secondo misura, secondo un ragionevole limite.




L'accessibilità, in termini economici, permetterebbe a chi vi abiterebbe di accumulare maggiori ricchezze, avendo dei costi di gestione bassissimi e un mutuo considerevolmente minore rispetto ai canonici mutui marmorei, praticamente inestinguibili, considerando che la media dell'età di chi esce di casa oggi è di circa 30 anni, e la media di un mutuo per una casa è a sua volta è di circa 30 anni, e l'età di pensionamento è sempre più alta.

Questo farebbe si di poter gestire e affrontare meglio le dinamiche di vita comune e di poter permettere ai propri figli, una volta raggiunta la giusta età, di poter uscire di casa subito, abbassando così il tempo di permanenza, ora eccessivo e innaturale, nelle stesse. Vorrebbe oltretutto significare una minor occupazione del suolo pubblico, una maggior ecosostenibilità ed un impatto ambientale quasi abbattuto, o comunque fortemente ridotto.

Non sarebbe dunque solo una rivoluzione architettonica e sociale, ma anche e soprattutto filosofica. Una visione della vita totalmente diversa, che avrebbe come guida il senso del limite. Sapersi bastare e farsi bastare, in spazi ridotti ma di grande eleganza e funzionalità. D'altronde si sa, nei grandi castelli ci sente solo grandiosamente soli.

Mago Merlino attendeva Semola in una piccola capanna dotata di ogni comfort, piena di libri (conoscenza) e di archibugi futuristici. Eppure viaggiava nelle ere future, e ben conscio di quello che ci sarebbe aspettato, con tono fermo e consapevole disse a Semola: "Vengo dal ventesimo secolo, che credimi, sta bene dove sta! Quel guazzabuglio moderno." E forse, a posteriori, tutti i torti non li aveva.


| CONLUDO


Le Tiny House non sono l'unica soluzione, ne esistono di diverse tipologie. Case prefabbricate, House boat, Roulotte. Di tutti i tipi, già normalità nel Nord Europa ad esempio. In Olanda è fatta norma quella di incontrare House Boat, ovvero case costruite nelle barche, in USA il mercato delle Tiny House sta decollando ad una velocità spaventosa.

Questo a significare che il cambiamento non solo è possibile, ma anche inevitabile. Accoglierlo non è compito dei nostri genitori, né tanto meno dei nostri nonni. Non dobbiamo aspettarci di essere compresi o di intravedere un senso di approvazione nei loro occhi, e non ci deve interessare. Non perché non ci interessi di loro, ma perché il futuro è il nostro, e ci ritroveremo noi immersi ad affrontare i problemi che già stanno tentando di aprirci gli occhi, ma che ancora ignoriamo. A noi la responsabilità di prepararci per un futuro diverso con la consapevolezza di una nuova filosofia; piantare un albero oggi per far si che della sua ombra né possa godere la generazione a venire, e così via. E non dobbiamo lasciare più soldi, più case, più proprietà. Dobbiamo lasciare un mondo più sostenibile, che è una ricchezza di una equità e di una liberà disarmante.


Il mio sogno, un giorno, al di là delle possibilità date dalla mia famiglia o da quelle della mia compagna, attuale o futura, è quello di poter realizzare questo progetto di vita, per molti ancora inaccettabile, anche se non sarò "costretto" a doverlo fare, così da poter essere di ispirazione a tutti coloro i quali ancora non sanno che è già possibile.


Di seguito vi riporto alcuni link "You Tube" in cui potrete ammirare alcuni esemplari di Tiny House e sentire le testimonianze di chi le ha costruite e del perché. Alcune di queste non sono ancora pronte per essere davvero vissute. Al momento, soprattutto in Italia, questa rimane una soluzione ancora troppo costosa, che richiede comunque uno sforzo economico ugualmente insostenibile, o difficilmente sostenibile. Ma da qualche parte bisogna iniziare, gli arei non si sono costruiti da soli. Qualcuno tempo fa ci appoggiò sopra il culo non sapendo se lo avrebbe riportato a casa intero. E' solo così che l'umanità può progredire. Basta con questo senso di sicurezza sulle cose sbagliate, a discapito di una totale irresponsabilità sulle cose che contano davvero.


Ad ora la maggior parte di queste abitazioni sono più estetiche che funzionali. Ma la strada è quella giusta, e come tutte le strade nuove bisogna sbagliare, fallire e ripetere, sino a perfezionare e standardizzare. D'altronde siamo Italiani, noi possiamo questo ed altro.



 

https://www.youtube.com/watch?v=cz_d1mprtlI ( casa modulare in container da trasporto marittimo)




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